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Sviluppo, miglioramenti e progressi
La moto prima della guerra 1914-1918
Gli anni a cavallo del nuovo secolo e quelli immediatamente successivi vedono la nascita di alcune delle marche che saranno fra le più prestigiose in campo motociclistico, come la PEUGEOT e la TERROT in Francia, la NORTON, l'ARIEL, l'EXELSIOR, la SCOTT, la DOUGLAS e la MATCHLESS in Inghilterra, la INDIAN e la HARLEY DAVISON negli Stati Uniti, la NSU in Germania, la F.N., la MINERVA e la SAROLEA in Belgio, la MOTOSACOCHE in Svizzera, la BIANCHI e la FRERA in Italia. Per quanto riguarda le case motociclistiche italiane, tutt'oggi in attività, le possiamo riassumere nella seguente tabella:
AZIENDA |
Inizio |
AZIENDA |
Inizio |
Aprilia |
1962 |
Moto Guzzi |
1921 |
Benelli |
1911 |
Moto Morini |
1937 |
Beta Motor |
1948 |
MV Augusta |
1945 |
Bimota |
1973 |
Piaggio |
1946 |
Cagiva |
1978 |
TM Racing |
1977 |
CR&S |
1992 |
Vertemati |
1993 |
Di Blasi |
1974 |
||
Ducati |
1946 |
||
Fantic Motor |
1968 |
||
Garelli |
1919 |
||
Ghezzi & Brian |
1995 |
||
Gilera |
1909 |
||
Magni |
1977 |
||
Malaguti |
1955 |
||
MoriniFrancoMotori |
1954 |
Le tappe fondamentali nell’evoluzione dei motori
sono sicuramente quelle riguardanti un ulteriore incremento dei regimi di rotazione, che si portano fin verso i 3000 giri/min., e delle potenze specifiche che passano dagli 8-10 CV/litro, (vedi http://www.motoclub-tingavert.it/a306s.html) di inizio secolo ai 20 CV/litro del 1914 con punte ancora più elevate nei modelli da competizione. Tutto questo è dovuto ad alcune innovazioni fondamentali:
L’accensione a magnete
La nascita dei primi carburatori a spillo
L'aumento dei rapporti di compressione
Il passaggio a valvole comandate (e non più automatiche con apertura in funzione della depressione del cilindro)
L’introduzione di pompe di lubrificazione per la maggior parte manuali.
La trasmissione, nella maggior parte dei casi, è a cinghia e collega direttamente l'asse motore alla ruota posteriore (foto 8) .
La trasmissione a catena, che si diffonde immediatamente negli Stati Uniti, in Europa è ancora relativamente rara nel 1914 ed è presente solo su alcune unità con cambio a due marce. Da segnalare anche i primi tentativi di variazione continua del rapporto di trasmissione con pulegge a diametro d’avvolgimento variabile fatti dalla Zenith con il modello Gradua e dalla Rudge con il modello Multi. Il telaio assume, nella maggior parte dei casi, la forma classica derivante dalla bicicletta con l’inserimento del motore al posto della pedaliera e con un raddoppio del tubo superiore. A tal proposito la Bianchi è stata una dei più importanti pionieri nella storia del motociclismo. Nel 1897, costruì la prima motocicletta e nel 1903 collocò il motore in maniera tale da abbassare il più possibile il centro di gravità, al fine di garantire prestazioni più sicure, ancorando un monocilindrico a quattro tempi, nel punto d’intersezione più basso del telaio triangolare. Si generalizza l’adozione della sospensione anteriore con l’impiego di forcelle che nella maggior parte sono del tipo a corte levette oscillanti o, più tardi, a parallelogramma, mentre sono molto rari gli esempi di sospensioni posteriori. Scarsa l’attenzione alla sicurezza, con freni solo sulla ruota posteriore costituiti da un pattino agente nella gola della puleggia di trasmissione o, nei casi di trasmissioni finali a catena, da tamburi di piccolo diametro bloccati da nastri esterni o da ceppi interni. L’illuminazione è affidata a fari ad acetilene il cui montaggio è assolutamente opzionale (foto 9).